Sanjulián e Maren (quest’ultimo sarà ospite tutti i giorni del festival), due facce della stessa medaglia. Sebbene entrambi condividano una profonda passione per l’arte figurativa, l’approccio stilistico e i temi che questi due fratelli affrontano offrono prospettive diverse e complementari.
Sanjulián, noto per le sue copertine di riviste e romanzi fantasy e horror, eccelle nella creazione di atmosfere cupe e suggestive. Il suo uso sapiente di luci e ombre conferisce un forte impatto drammatico alle sue illustrazioni, rendendo palpabile la tensione narrativa. In particolare, nelle sue opere per il genere horror, Sanjulián gioca con la luce per costruire suspense, dando vita a figure misteriose e paesaggi che sembrano emergere dall’oscurità. Le sue composizioni dinamiche e l’utilizzo di una tavolozza cromatica vivace danno ulteriore risalto ai dettagli intricati, sia nei personaggi che nelle creature fantastiche. L’artista non si limita però ai generi horror e fantasy: la sua versatilità si estende a progetti commerciali e figurativi, con collaborazioni in ambito pubblicitario e cinematografico.
Dall’altro lato, Maren porta una sensibilità diversa nel panorama artistico, caratterizzata da una vasta gamma di tecniche pittoriche, dagli oli agli acquerelli, dai pastelli al carboncino. La sua capacità di spaziare tra diversi stili e generi, dalla storia al fantasy, fino alla fantascienza, gli consente di creare opere che invitano lo spettatore a immergersi completamente nelle narrazioni visive che costruisce. Il suo stile riflette un’abilità unica nel fondere realtà e immaginazione, mentre i dettagli delle sue composizioni, ricche di atmosfera, parlano di una visione creativa multidimensionale.
La mostra Sanjulián e Maren: l’Arte nel Sangue rappresenta un’occasione unica per esplorare il lavoro di due fratelli che, seppur diversi, condividono una dedizione alla perfezione tecnica e alla potenza dell’immaginario visivo.