Capace di coniugare la solidità dei tradizionali indici di ascolto all’intensità meno “quantificabile” ma non per questo meno determinante del coinvolgimento del fandom, pluripremiata e apprezzata dalla critica, Game of Thrones rappresenta, tra i recenti successi targati HBO e nel più ampio panorama seriale contemporaneo, un caso paradigmatico. In un’ottica apertamente transdisciplinare, il volume Game of Thrones. Una mappa per immaginare mondi propone un’introduzione al mondo (o ai mondi) della serie, che trova nel tema della complessità spaziale e narrativa il filo rosso lungo il quale si dispongono i saggi raccolti, che affrontano: le forme di rielaborazione finzionale di un ricco e profondo orizzonte storico (Bonaccorsi), l’impatto sull’industria audiovisiva locale e la sovrapposizione tra spazi reali e spazi del racconto nella promozione del territorio nordirlandese (Baschiera), le sofisticate strategie “architetturali” che gestiscono il coinvolgimento del pubblico (Casoli), il rilievo dei costumi nella costruzione e nello sviluppo dei personaggi (Martin), la circolazione e il ruolo degli storyboard sul Web (Stefani), le configurazioni urbanistiche che caratterizzano l’universo della saga (Poli) e il rilievo della mappa inaugurale dei titoli di testa per la comprensione di più ampi processi di world-building, orientamento e appropriazione “dal basso” tipici delle narrazioni seriali contemporanee (Boni e Re).
Il sommario
– Introduzione, di Sara Martin e Valentina Re
– Le cronache del ghiaccio e del fuoco: elementi storici e suggestioni letterarie, di Valentina Bonaccorsi
– Game of Thrones e l’impatto sul territorio, di Stefano Baschiera
– L’anomalia emotiva di Game of Thrones: coinvolgimento del pubblico e design della narrazione, di Sara Casoli
– Gli abiti di Game of Thrones: mappe che svelano i personaggi, di Sara Martin
– Gli storyboard di Game of Thrones, di Nicola Stefani
– Le città visibili di Game of Thrones, di Elisa Poli
– Here Be Dragons: La mappa come soglia, racconto, creazione, di Marta Boni e Valentina Re
– Scheda tecnica
Le curatrici
Sara Martin è ricercatrice presso l’Università di Parma dove insegna Storia e critica del cinema. Ha conseguito nel 2010 il Dottorato in Cinema, musica e comunicazione all’Università degli Studi di Udine. Si occupa principalmente dei rapporti tra il cinema e le altre arti con attenzione ai linguaggi televisivi e dei nuovi media. Si concentra in particolar modo sullo studio della scenografia e del costume nel cinema e nella televisione. È caporedattore della rivista accademica «Cinergie. Il cinema e le altre arti». È autrice di Scenografia e Scenografi (2013), Gino Peressutti. L’architetto di Cinecittà (2013), Streghe, pagliacci, mutanti. Il cinema di Alex de la Iglesia (2015). Ha curato alcuni volumi, tra cui La costruzione dell’immaginario seriale contemporaneo. Eterotopie, personaggi, mondi (2014).
Valentina Re è professore associato presso l’Università degli Studi Link Campus University. Ha conseguito nel 2005 il Dottorato in Studi teatrali e cinematografici all’Università di Bologna, e dal 2009 al 2014 è stata ricercatrice presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Le sue attività di ricerca riguardano principalmente i rapporti tra teorie del cinema, teorie dei media, estetica e teoria letteraria, i rapporti tra cinema e altri linguaggi, le forme di distribuzione, circolazione e consumo dell’audiovisivo in ambiente digitale. Tra le sue pubblicazioni i volumi: L’innesto. Realtà e finzioni da Matrix a 1Q84 (con A. Cinquegrani, 2014); Cominciare dalla fine. Studi su Genette e il cinema (2012); Visioni di altre visioni. Intertestualità e cinema (con G. Guagnelini, 2007); Ai margini del film. Incipit e titoli di testa (2006).